Quale farmaco per evitare la recidiva del tumore al seno?

Quale farmaco per evitare la recidiva del tumore al seno?

Inibendo la sintesi di estrogeni provoca tutti i sintomi da deprivazione tipici della terapia ormonale. Viene somministrata per iniezione intramuscolare, di solito nei glutei, o sottocutanea, nell’addome, ogni 4, 12 o 26 settimane. Con il tamoxifene si possono verificare gli effetti tipici da carenza di estrogeni comuni alle altre forme di terapia ormonale.

  • Il metabolismo di letrozolo è mediato – a livello epatico – principalmente dal citocromo P3A4, un isoenzima del citocromo P450.
  • Nello studio SOLE, la sintomatologia riportata dalle pazienti e la qualità della vita valutata durante il trattamento è risultata a favore della somministrazione intermittente di Letrozolo.
  • Queste sostanze non sempre sono utili a curare la tua malattia, e molto spesso invece possono interagire o compromettere l’efficacia dei medicinali effettivamente efficaci prescritti dal tuo medico per curare la tua malattia.
  • Il tamoxifene impedisce così agli estrogeni di comunicare con le cellule tumorali e di stimolare la proliferazione di queste ultime.

Di conseguenza, diminuisce la quantità di estrogeno in circolo nell’organismo.

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Tuttavia può comportare una serie di disturbi di entità variabile a seconda del tipo di composto. Il letrozolo agisce diminuendo la quantità di ormoni estrogeni prodotti dall’organismo. In questo modo può contribuire a bloccare la crescita di alcune forme di tumore al seno le cui cellule necessitano di questi ormoni per proliferare. Anche la somministrazione di progesterone e alcuni farmaci antidepressivi può essere efficace, e anche le terapie complementari possono dare risultati positivi, ma è bene consultare sempre prima il medico curante.

  • Il letrozolo può causare un aumento dei livelli ematici di colesterolo, per questo è necessario un costante monitoraggio dei valori di colesterolo per tutta la durata della chemioterapia.
  • Dati recenti hanno dimostrato che l’effetto protettivo di questa cura si protrae a lungo.
  • Sono stati pubblicati diversi studi che hanno affrontato in modo specifico gli effetti della IA sullo scheletro.
  • Fondazione AIRC sta sostenendo diversi studi sull’utilizzo dell’ormonoterapia in diversi tipi di tumore dell’ovaio.
  • Nelle donne che si trovano in età post-menopausale la principale fonte di estrogeno deriva dalla conversione degli androgeni (gli ormoni sessuali maschili prodotti dalle ghiandole surrenali) in estrogeno da parte dell’enzima aromatasi.

Prima della menopausa, la maggior parte degli ormoni sessuali femminili circolanti è liberata nel sangue dalle ovaie. Dopo la menopausa, invece, le ovaie non producono più ormoni e gli estrogeni circolanti sono prodotti da tessuti periferici dell’organismo (soprattutto il tessuto adiposo e https://360anabolizzanti.com/ i muscoli) a partire dagli androgeni prodotti dalle ghiandole surrenali. In genere, questo effetto collaterale può essere tenuto sotto controllo mediante l’utilizzo di comuni farmaci analgesici. Il Letrozolo agisce riducendo la concentrazione di ormoni estrogeni generati dall’organismo.

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Questa associazione permette un potenziamento dell’efficacia della terapia ormonale e di ricorrere più tardi alla chemioterapia, in donne sia in menopausa sia in premenopausa. Il tamoxifene è usato da più di trent’anni per contrastare la crescita dei tumori al seno con recettori ormonali sulle loro cellule. Questo farmaco “inganna” i recettori occupando il posto riservato agli ormoni senza però agire come loro. Il tamoxifene impedisce così agli estrogeni di comunicare con le cellule tumorali e di stimolare la proliferazione di queste ultime.

  • Prima della menopausa, la maggior parte degli ormoni sessuali femminili circolanti è liberata nel sangue dalle ovaie.
  • Le reazioni allergiche possono manifestarsi con gonfiori localizzati soprattutto a livello del viso e della gola.
  • Il trattamento con letrozolo può causare una riduzione della densità minerale ossea, con aumentato rischio di fratture ossee e/o un aumentato rischio di sviluppare osteoporosi.
  • Per quanto riguarda il benessere fisico, l’umore e i disturbi del sonno, c’è stato un peggioramento minore con la somministrazione intermittente se confrontata con la classica somministrazione continua.
  • L’assunzione di letrozolo può influenzare le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi.

In altri casi la terapia ormonale viene intrapresa in seguito alla ricomparsa della malattia o quando questa viene diagnosticata già in fase avanzata. È un inibitore selettivo di biosintesi degli androgeni che blocca potentemente il CYP17, un enzima chiave nella sintesi di testosterone da parte di ghiandole surrenali, testicoli e cellule tumorali. Viene utilizzato sempre in combinazione con lo steroide (prednisone o prednisolone) per ridurre gli effetti collaterali quali ipertensione, ritenzione idrica o ipopotassiemia. Gli inibitori dell’aromatasi sono indicati nelle donne già in menopausa e che quindi non producono più estrogeni dalle ovaie, ma solo nei tessuti periferici, soprattutto quello adiposo.

Letrozolo

Anche il farmacista può darti preziosi consigli su un utilizzo appropriato di queste sostanze, o comunicarti quando sono controindicate. Gli inibitori dell’aromatasi danno invece spesso importanti sintomi soggettivi, in particolari dolori ossei e articolari, mal tollerati da molte pazienti. La scelta riguardo all’uno o all’altro farmaco dipende da diversi fattori clinici riguardanti il tumore e la paziente, e deve essere il più possibile personalizzata.

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La terapia con letrozolo può causare stanchezza e debolezza, talvolta accompagnate da capogiri e cefalea. Grazie alla sua azione, il letrozolo è impiegato nel trattamento di tumori ormono-dipendenti. L’aromatasi è un enzima che riveste un ruolo fondamentale nella sintesi degli estrogeni (ormoni sessuali femminili). È necessario comunicare all’oncologo che vi ha in cura qualunque effetto collaterale che ritenete possa essere connesso con la terapia.

Lo studio “Challenges in preventing bone loss induced by aromatase inhibitors” offre una panoramica sugli effetti degli inibitori dell’aromatasi sulla salute delle ossa e fornisce un aggiornamento sugli approcci clinici disponibili per contrastare questa azione. Dolori articolari e muscolari sono apparsi in forma seria, tanto da far sospendere o cambiare il trattamento, nel 2,2% delle pazienti con terapia standard e nel 3% delle pazienti che hanno assunto letrozolo per 5 anni. Che la terapia endocrina con tamoxifene seguito da 5 anni di letrozolo può essere considerata uno fra gli standard ottimali per le pazienti in postmenopausa con tumore della mammella positivo ai recettori ormonali.

La terapia ormonale per il tumore dell’endometrio non è un’opzione terapeutica efficace in tutte le pazienti, ma solo in casi specifici. Nei tumori al primo stadio, se la donna è ancora in età fertile e desidera avere dei figli, solo in alcuni casi selezionati per preservare la fertilità si utilizza una spirale al progestinico così da evitare o rimandare l’asportazione dell’utero. Una valida alternativa al trattamento con analoghi LHRH può essere rappresentata dal trattamento con LHRH antagonisti o antagonisti del GnRH (per esempio il degarelix), specie nei pazienti a maggior rischio di flare-up o nei quali sia necessario ottenere più rapidamente la risposta terapeutica. Gli antagonisti del GnRH inibiscono direttamente l’LHRH a livello ipofisario attraverso un meccanismo di tipo competitivo e bloccano la secrezione di LH e FSH senza determinare effetti agonisti, consentendo pertanto di evitare il fenomeno del flare-up.

Il trattamento con letrozolo può causare la caduta dei capelli, che possono diradarsi o cadere completamente. Questo effetto collaterale, però, è temporaneo e i capelli dovrebbero cominciare a ricrescere poco dopo il termine della terapia. Il letrozolo – come tutti i farmaci antitumorali – può indurre svariati effetti collaterali. Poiché c’è una grande variabilità di risposta alla chemioterapia fra un individuo e l’altro, non è detto che gli effetti avversi si manifestino tutti e con la medesima intensità in ogni paziente.

Vivere con il tumore

FEMARA® è il nome comune commerciale per l’Italia di un medicinale che contiene il principio attivo (cioè la sostanza che esplica l’azione terapeutica) Letrozolo, ed è disponibile in compresse da 2,5 mg. Il Letrozolo viene usato, da solo o in combinazione con altri farmaci, per il trattamento adiuvante del carcinoma mammario in fase precoce in donne in postmenopausa con stato recettoriale ormonale positivo. Le scelta di farmaci e dosaggi avviene sulla base dell’indicazione per la quale si inizia la terapia.

FEMARA, che appartiene alla categoria farmacologica degli “Inibitori non steroidei dell’aromatasi”, agisce sopprimendo la biosintesi di estrogeni nei tessuti periferici e nel tessuto neoplastico stesso. L’eliminazione della stimolazione della crescita cellulare mediata da estrogeni e un prerequisito per la risposta tumorale nei casi in cui la crescita del tessuto tumorale dipenda dalla presenza di estrogeni e sia utilizzata la terapia endocrina. L’exemestane appartiene alla famiglia degli inibitori dell’aromatasi, insieme al letrozolo e all’anastrozolo. Sono farmaci antiestrogeni che basano la loro azione sul blocco dell’enzima aromatasi che, a livello delle ghiandole surrenali, è responsabile della sintesi di estrogeni.

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